Il valore del web design e della grafica per la comunicazione on line è oggi indiscutibile. Lo è per esigenze di marketing, di vendita, di brand reputation, di conquista del proprio spazio in rete. Ogni impresa, piccola o grande che sia, ogni persona pubblica, cerca di caratterizzare la propria presenza online a propria immagine e somiglianza. Più è riconoscibile, più riesce a parlare con le persone gisute.

Le aziende attraverso il web design mirano a migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti sul proprio sito, di coinvolgerli, di richiamare la loro attenzione in un oceano di offerte e di informazioni.

La stessa cosa alla fine accade nell’elearning. Anche chi progetta e sviluppa un corso “insegue” l’attenzione e l’approvazione di qualcuno. Da una parte c’è l’azienda che desidera qualcosa che calzi con la sua identità, con il suo stile, con quel che vuole trasmettere ai partecipanti. Dall’altra c’è il partecipante desideroso di un’esperienza formativa il più piacevole e coinvolgente possibile, anche e soprattutto quando la formazione è obbligatoria: vuole qualcosa di immediato che non necessiti di tempo per orientarsi.

Alla fine web design e elearning non sono così distanti: il fine per entrambi è comunicare, anche se per scopi diversi.

Ne ho parlato con Francesco Corso, fondatore di SiQuis, con cui ho avuto il piacere di lavorare su diversi progetti. Gli ho chiesto di rispondere a qualche domanda ed è stato così gentile da rispondere. Lui è un esperto in materia avendo lavorato per importanti brand sul fronte comunicazione e sul fronte elearning. Alcuni lo avranno visto sul palco di Learning360 nelle due passate edizioni.

webdesign ed e-learning: sinergie

  1. Francesco, qual è la differenza tra il lavoro dietro un progetto di comunicazione on line e la costruzione di grafiche che calzino a pennello per un corso e-learning?

F. Tra e-learning e web design, in questo caso, non c’è molta differenza. Entrambi potenzialmente utilizzano analoghi strumenti di fruizione e la loro ricezione è condizionata dalle caratteristiche del device adoperato. I contenuti devono necessariamente adattarsi allo strumento da cui vengono visualizzati, senza far perdere la “bellezza” stilistica né tantomeno “nascondere” l’importanza del messaggio trasmesso.

  1. Quali sono, secondo te, i principi chiave che guidano la progettazione di un layout per pagine web e quello per un corso e-learning?

F. Anche in questo caso, i processi sono molto simili. In primo luogo si parte dall’esigenza del cliente, si analizzano le richieste per sviluppare l’architettura dell’informazione. Nella fattispecie di un sito web, questo processo ci conduce alla realizzazione di un flusso di informazioni all’interno di una mappa mentale; nei corsi e-learning, alla stesura di uno storyboard. Lo step successivo è la brand identity, vale a dire creare un vestito coerente con l’identità del marchio e applicarlo al progetto.

  1. Uno dei concetti importanti che sta emergendo del mondo del digital learning è il co-design. Come il co-design si applica nella pratica del tuo lavoro quotidiano?

F. Al giorno d’oggi i progetti di comunicazione sono sempre più strutturati e spesso figure professionali esterne sono chiamate in causa nel processo di sviluppo. È diventata quasi una necessità disporre di una propria rete di esperti esterni “qualificati”, allo scopo di cooperare nella definizione del progetto. Nella mia azienda posso contare sul lavoro di figure chiave per ogni settore che in base all’esigenza metto in relazione a cascata con professionisti esterni, creando dei gruppi di estrema eccellenza. A volte il processo è inverso, ovvero vengo coinvolto da altre aziende come esperto di comunicazione visiva e branding.

  1. Come sta cambiando il lavoro di web design con il mobile?

F. Soprattutto in fase di progettazione il lavoro è cambiato notevolmente. Molti guizzi creativi non sono più ammessi e si è passati ad un flusso di lavoro molto simile ad un’impaginazione redazionale. Siamo stati ingabbiati da righe e colonne che devono mantenere una coerenza stilistica e di informazione sia se fruiti in verticale che in orizzontale. É per questo che si tende a lavorare con immagini e video a tutto schermo, per poter delegare a loro la parte emozionale della comunicazione.

  1. A cosa vorresti facessero maggiore attenzione le aziende organizzano ed erogano corsi e-learning?

F. Beh, sicuramente maggiore attenzione alla parte “visiva”,  perché assisto a progetti formativi davvero ben strutturati che però mettono una tristezza infinita solo a guardarli. Non dimentichiamoci che in molti casi gli argomenti trattati, oltre ad essere obbligatori, possono fare la differenza in un processo produttivo o addirittura salvare vite umane. Il nostro compito, quindi, oltre ad essere di tipo formativo, è riuscire a tenere incollati allo schermo i fruitori dei corsi  in maniera attiva e piacevole.

  1. Qual è la prossima frontiera per chi si occupa di design per la formazione a distanza?

F. Se analizzo altri settori, soprattutto quelli orientati all’intrattenimento, noto che la tendenza è quella di proporre soluzioni con esperienze di tipo immersivo. Se così fosse, soprattutto in ottica formazione, il design potrebbe spostarsi verso l’esaltazione degli ambienti e degli oggetti in 3D. In realtà è un processo che in azienda viviamo già da tempo, soprattutto nei progetti di advertising e quindi, se così fosse, saremmo già pronti!

Grazie mille, Francesco, per aver condiviso la tua esperienza e la tua visione.

Vuoi prendere contatti con Francesco Corso? Scrivimi o contattalo direttamente da qui

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