Nell’evoluzione costante del mondo del lavoro, le aziende operano in contesti che cambiano con rapidità maggiore rispetto al passato: reskilling e upskilling sono azioni formative indispensabili per rimanere forti sul mercato. Nessuna realtà aziendale può fare a meno delle persone al passo con i tempi: per questo server pianificare attività per attrarre e mantenere in azienda i migliori talenti e per permettere loro di sviluppare continuamente quel che serve per continuare a essere i più bravi.

L’apprendimento esperienziale si muove proprio in questo solco. Si distingue per la capacità di coinvolgere in modo diretto le persone in processi di apprendimento attivi, grazie al learning by doing. Se si vuole fare un paragone è come arrivare un passo alla volta alla cintura nera della propria professione e da lì continuare a progredire grazie alla pratica.

Il paragone con le arti marziali non è casuale: sia l’apprendimento esperienziale sia le arti marziali richiedono l’impegno attivo della persona, che deve immergersi completamente nell’attività, allenarsi a ragionare durante l’azione, imparare dagli errori. Inoltre, in entrambi i casi il processo di crescita personale è iterativo: ogni nuova abilità o lezione appresa getta le basi per sfide più avanzate, promuovendo una mentalità di miglioramento continuo.

Cos’è l’apprendimento esperienziale?

Apprendi con esperienzaL’apprendimento esperienziale è un approccio formativo che permette di acquisire conoscenze, competenze e valori attraverso esperienze dirette.

A differenza delle sessioni di formazione frontale, l’apprendimento esperienziale promuove lo sviluppo personale e professionale in un contesto più dinamico e interattivo. Attraverso simulazioni, giochi di ruolo, progetti pratici e altre attività di “messa a terra” dei contenuti da conoscere, le persone imparano agendo in situazioni reali o verosimili, migliorando così la propria capacità di problem solving, il lavoro di squadra e, se l’esperienza è condivisa, la capacità di leadership.

Ovviamente, un’esperienza formativa di questo tipo può anche essere progettata in parte o del tutto on line, tramite un percorso asincrono.

Perché l’apprendimento esperienziale è importante

Per gran parte della nostra vita, l’apprendimento è un’esperienza del fare. Noi apprendiamo facendo: iniziamo a camminare, camminando; a scrivere, scrivendo; a montare un mobile Ikea, montandolo…

Quali sono i vantaggi di un apprendimento esperienziale? Provo a riassumerli qui sotto.

  1. Migliora le competenze pratiche e interpersonali. Le persone possono sviluppare non solo hard skills tecniche, ma anche soft skills fondamentali (la comunicazione, la collaborazione e la gestione dei conflitti).
  2. Favorisce l’innovazione e la creatività. Mettersi in gioco in situazioni che replicano la realtà o che sono verosimili, spinge le persone a sperimentare soluzioni anche fuori dallo standard senza il rischio di commettere errori reali e con il vantaggio di poter prendere le misure delle conseguenze. In questo modo è possibile esplorare nuove idee e soluzioni in un contesto sicuro e controllato e può portare alla scoperta di nuove strategie e miglioramenti dei processi lavorativi.
  3. Aumenta il coinvolgimento. Partecipare attivamente a sessioni di apprendimento esperienziale aumenta significativamente il coinvolgimento, perchè la formazione interessa proprio quello che le persone stanno facendo o che dovranno fare nel prossimo futuro. Questo può tradursi in una maggiore consapevolezza a vantaggio della produttività e della riduzione del turnover.
  4. Supporta lo sviluppo della leadership. Gli aspiranti leader possono allenare e mettere in pratica le competenze di gestione in situazioni quasi reali, preparandoli efficacemente ai ruoli dirigenziali futuri.

Come implementare l’apprendimento esperienziale

Il quadro per apprendere dall'esperienzaPer le aziende interessate ad adottare l’apprendimento esperienziale on line, è importante iniziare con una pianificazione attenta, supportata se necessario da professionisti della formazione. Il nodo, infatti, non tanto è tecnologico quanto di disegno dell’esperienza formativa.

L’apprendimento esperienziale richiede un’attenta progettazione delle attività e un supporto didattico (ad esempio, il tutoraggio) che permetta alle persone di vivere esperienze di apprendimento significative e ottenere risultati soddisfacenti. Se progettato correttamente, è molto coinvolgente per gli studenti e porta a una migliore memoria a lungo termine.

La tecnologia è certo uno strumento prezioso, anche in considerazione della possibilità di integrare la realtà virtuale (VR) e quella aumentata (AR) per rendere l’esperienza ancora più immersiva e impattante, ma a monte è indispensabile definire, tra le altre cose, come valutare il feedback delle persone, assicurandosi che i programmi di apprendimento siano rilevanti, efficaci e allineati agli obiettivi aziendali.

L’apprendimento esperienziale permette di sviluppare una “consapevolezza professionale” che nega la propria soggettività alle persone, ma che le colloca al centro delle attività e delle situazioni che queste si preparano a vivere (ad esempio, nuovi processi, nuovi macchinari da usare, nuovi ruoli o funzioni). Le attività esperienziali possono offrire interessanti riscontri positivi in termini di motivazione, capacità di assunzione di responsabilità. In sintesi, la formazione di studenti richiede un setting in cui praticare attività esperienziali centrate su interpretazione, combinazione e ricostruzione di giochi, al fine di raggiungere obiettivi di maggiore consapevolezza e capacità di problematizzare e prendere coscienza del “mondo reale”.

Un esempio

Per comprendere meglio quanto detto sopra, provo a fare un esempio.

Inondazione e decision making rapidoUn’azienda  vuole rafforzare la leadership dei propri manager per permettere loro di gestire situazioni in cui è necessario prendere decisioni molto rapide sotto pressione (ad esempio, nel caso in cui si verificasse l’inondazione dello stabilimento). Cosa fare una volta stabilito l’obiettivo?

L’azienda potrebbe creare simulazioni VR che riproducano fedelmente la situazione di crisi. L’ambiente virtuale immersivo permetterebbe ai manager di muoversi in uno scenario verosimile, interagendo con elementi e personaggi virtuali. Il percorso formativo potrebbe inoltre integrare simulazioni non immersive, basate su casi interattivi con un forte focus su decision making e analisi critica.

Durante le simulazioni, i partecipanti dovrebbero quindi decidere cosa fare in tempo reale, gestire budget virtuali, assegnare compiti ai membri del team fittizi e rispondere a imprevisti. Nel caso in cui la piattaforma consentisse l’interazione tra i partecipanti stessi, potrebbe essere utile far condividere loro strategie o ricevere feedback da altri.

A conclusione del percorso o dopo ogni simulazione, i partecipanti potrebbero essere chiamati a partecipare a sessioni di discussione guidate da esperti in aula o via remoto, dove analizzare le scelte prese, ragionare su possibili alternative e ricevere feedback costruttivi.

L’efficacia del progetto formativo potrebbe essere monitorata tramite la valutazione di badge o punteggi ottenuti dai partecipanti, e successivamente tramite l’analisi delle performance e dei comportamenti nel contesto lavorativo reale, così da apportare eventuali aggiustamenti al percorso in vista di edizioni future.

Questo approccio esperienziale, e in parte olistico, al tema della leadership in contesti critici consentirebbe ai manager di “affinare sul campo” le proprie competenze pratiche e decisionali, migliorando la propria capacità di gestire situazioni complesse e impreviste.

Conclusione

L’elemento interattivo e personalizzato delle esperienze online aiuta i partecipanti a elaborare più facilmente le informazioni e a conservarle nel tempo.

Per le aziende, l’investimento nell’apprendimento esperienziale rappresenta una strategia ottimale per lo sviluppo delle competenze e per il miglioramento del clima aziendale attraverso un approccio che valorizza l’esperienza diretta e il learning by doing. Quando questo tipo di apprendimento viene combinato con un tutoraggio e attività collaborative, l’efficacia formativa aumenta nel tempo.

L’uso dell’apprendimento esperienziale deve però essere fatto bene, ragionato e pianificato, per aiutare le persone a notare le connessioni tra i diversi contesti, a trasportare gli elementi di teoria nella pratica e a motivare la spinta verso la formazione continua.

Si dice spesso che l’esperienza insegna. Aggiungo che lo fa anche con il digital learning.

Buona formazione!

 

Segnalo per chiudere un articolo generico sull’apprendimento esperienziale in azienda: Experiential Learning in the Workplace (pubblicato dalla Harvard Business Publishing).

 

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Foto di Karolina Grabowska

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