C’è chi dice con tono rassegnato che ogni giorno è una sfida.

Ma, ammettiamolo, a tutti piace superare delle sfide, che si tratti di raggiungere un rifugio in montagna, di superare un nuovo livello in un videogame, di correre 10 chilometri sotto un determinato tempo, di costruire da soli un tavolo per esterni…

Noi umani siamo nati per avere a che fare con le sfide, per oltrepassare gli ostacoli.

Detto questo, parlando di formazione, è facile comprendere quanto l’introduzione di elementi sfidanti in un corso possa essere una delle chiavi di successo dell’esperienza di apprendimento.

Può capitare che corsi e-learning e attività formative in aula manchino di appeal: l’aggiunta di un pizzico di competizione può cambiare l’esito e la soddisfazione dell’attività formativa. Possiamo dire che è questione di trovare il giusto equilibrio con i contenuti.

Ancora troppo spesso chi propone o progetta e-learning arriva a sostenere che la sola idea di apprendere, il solo contenuto, sia di per sé un forte elemento motivante per gli studenti. La dura realtà è che, quando si tirano le somme a conclusione di un corso, la percentuale di abbandoni e l’efficacia della formazione in corsi concentrati esclusivamente sul contenuto sono ben lontani dal rispettare le attese.

Perché includere sfide nell’apprendimento?

La sfida è uno degli elementi della gamification, è uno degli strumenti che chi progetta la formazione può usare per dare allo studente una ragione in più per apprendere, per impegnarsi in un compito magari difficile, ma realizzabile, e terminare un corso avendo acquisito le competenze, le conoscenze e l’assunzione dei comportamenti definiti dagli obiettivi.

Sappiamo che gli adulti apprendono meglio quando hanno bisogno di sapere. Allora perché non giocare con questo elemento? Alziamo l’asticella.

Voler vincere una sfida dà la giusta motivazione a chi la affronta. Aumenta la fiducia nel superamento dell’ostacolo. Chi progetta giochi lo sa bene.

Instilla allora un po’ di sano dubbio nella mente dello studente, diamogli un ostacolo da superare, non insuperabile, ma sfidante. Fai in modo che lo studente si attivi: “Posso farcela?”, “Come posso andare avanti?”, “Penso di saper fare questa cosa, ma non ne sono sicuro”.

Lo studente sarà più motivato a darsi da fare e il contenuto che governa la formazione sarà più memorabile.

Pensaci un attimo, quali sono le cose che hai appreso meglio nella tua vita? Nono sono forse quelle più memorabili? Quelle legate in qualche modo a una sfida (con te stesso, con altri)? Quelle che hanno nutrito la tua curiosità nel vedere cosa ci fosse “oltre”?

Pensa all’intera esperienza di apprendimento che vuoi offrire e a come puoi rendere sfidante la formazione nel tempo, ancora e ancora.

In questo modo, la formazione, soprattutto quella continua, non potrà che accrescere la domanda interna di “sapere”. Non sarà più solo un task annuale da raggiungere.

Come costruire un buon contenuto sfidante

Karl Kapp, uno dei massimi esperti di gamification, ci suggerisce di tenere a mente queste tre cose.

  1. Rispondere a un bisogno reale. Non implementare elementi sfidanti solo perché lo stanno facendo tutti. Implementalo perché risponde a un’esigenza.
  2. Non a tutti può piacere avere a che fare con delle sfide. Va bene lo stesso, incoraggia gli studenti a impegnarsi, impareranno comunque.
  3. Sperimentare, esplorare e divertirsi.

Con quali strumenti? Quelli della gamification.

La gamification applica alla formazione le dinamiche di gioco, le meccaniche e gli elementi per alterare il contenuto didattico e renderlo più simile al gioco (punteggi, badge, livelli, percorsi ecc.), ma non lo trasforma in un gioco. La sfida e il gioco forniscono semplicemente un contesto, una storia, dentro cui si incastra e modella il contenuto che si vuole trasmettere.

Il contesto è il punto attorno al quale si deve costruire la sfida: è ciò che desideri che lo studente ottenga come risultato della formazione. Deve essere chiaro, trasparente e consistente. Deve risponde alla domanda “Perché sto imparando questo?”.
Se la risposta è incerta e non è focalizzata sul processo di apprendimento, allora il raggiungimento dell’obiettivo sarà un fallimento. Lo studente potrà anche essere immerso totalmente nella sfida, ma non avrà acquisito le conoscenze, le competenze e i comportamenti utili per avere successo in quel contesto.

Come puoi comprendere, è fondamentale che l’esperienza formativa sfidante sia equilibrata.

A cosa fare attenzione

Ecco alcune cose a cui fare attenzione quando progetti un corso sfidante.

  • Assicurati che il sistema di sfida sia trasparente e che tutti ne capiscano le dinamiche (es. come si guadagnano punti, come si passano i livelli, come si ottengono i badge).
  • Differenzia le sfide utilizzando attività diverse, perché non siano ripetitive e on diventino scontate. La variabilità mette dà più sapore all’apprendimento.
  • Non sottovalutare l’interazione on line e off line tra studenti: è un fattore positivo. La socializzazione incoraggia l’apprendimento. Condividere, discutere, verificare delle conoscenze apprese è una forma di apprendimento e ne rafforza l’esito positivo. Ne avevo parlato qui.
  • Alimenta la curiosità, che è sempre una leva fantastica per fare in modo che gli studenti esplorino i contenuti e si muovano tra una sfida e l’altra. Ad esempio, inserisci elementi nascosti, visibili solo al raggiungimento di un certo punteggio o in risposta a una certa azione.
  • Incoraggia gli studenti a porsi delle domande. “Che cosa succede se faccio questa cosa? Così posso superare il livello? Come posso collezionare altri badge?”

Rimanere reali

Ricorda il concetto di «sfida» presuppone sempre un riferimento alla realtà, non all’utopia: per questo la sfida deve essere connessa all’obiettivo formativo. Possiamo anche immaginare un corso e-learning ambientato in un mondo fantastico, con sfide e passaggi di livello, ma i comportamenti di fondo che lo studente dovrà decidere di seguire o le domande a cui dovrà rispondere devono essere “incollate” al contesto (al contenuto) con cui poi lo studente avrà a che fare nella realtà quotidiana (processi aziendali, applicazione delle normative, requisiti ecc.).

Faccio un rapido esempio.

Immagina di strutturare un corso e-learning per il Customare Care. Hai deciso che l’ambientazione sarà un’astronave che viaggia verso una nuova missione intergalattica. La sfida dello studente sarà evitare che gli elementi dell’equipaggio creino uno scontro diplomatico con gli extraterrestri prima dell’atterraggio sul vicino pianeta: nella realtà del contesto i comportamenti richiesti allo studente (le prove che dovrà superare) rispecchieranno pari pari i comportamenti che dovrà tenere con i clienti di cui si troverà a gestire i reclami…

Il gioco, la sfida deve essere contestualizzata, sempre.

Per ora è tutto. Buon lavoro e ricorda che… apprendere è una sfida vincente!

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