Nella mia attività di progettista e creatore di corsi on line mi sono trovato spesso a chiacchierare con imprenditori, manager e professionisti dubbiosi sull’efficacia dell’e-learning in azienda, persone a volte bruciate da esperienze non positive, che avevano dato risultati molto sotto gli obiettivi prefissati, e con il timore di dover investire tempo e risorse in un’attività vista come estranea o difficile per la vita aziendale.

In questo post voglio suggerire 4 indicatori per muoversi nella direzione giusta se si vuole percorrere la strada della formazione a distanza professionale.

Prima rapida considerazione: buona parte della formazione fino ad alcuni anni fa aveva l’obiettivo di aumentare il bagaglio di conoscenza del personale utile a svolgere al meglio le funzioni assegnategli. Oggi, oltre alla conoscenza, si parla di miglioramento delle competenze, di apprendimento premiante, di community.

Da qui la necessità dei formatori e delle aziende di adottare nuovi metodi, nuovi modi di pensare ai processi di apprendimento che permettano di adattare i contenuti a nuove necessità formative.

Adattare la formazione alle necessità formative, soprattutto in ambiti aziendali richiede ore di lavoro, impegno e dedizione: bisogna acquisire un’attitudine flessibile allo studio, un metodo in grado di generare e  stimolare nuove idee, o connessioni tra idee, concetti e pratiche che possano produrre soluzioni originali per migliorare il modo di lavorare delle risorse.

In questo l’e-learning e l’esperienza in rete può esserci d’aiuto.

Il valore dell’e-learning è chiaro a chi lavora nella formazione e nello sviluppo delle risorse umane, ma non sempre le organizzazioni sono disposte ad accogliere la formazione a distanza con benevolenza, soprattutto se non hanno il controllo diretto. Ancor peggio se si coinvolge nell’attività formativa l’aspetto social…

Tornando a bomba, come capire se l’azienda e le persone sono pronte per l’e-Learning?

Primo indicatore: la base culturale

Basi culturali per e-learningUn progettista – sì, esiste gente che progetta formazione a distanza di professione – può costruire per te il corso e-learning più sorprendente, più interattivo e graficamente accattivante, ma se i partecipanti non sono disposti ad apprendere online, la formazione potrà avere un impatto basso o, peggio, nullo.

Per questa ragione, per non perdere tempo e soldi, costruire una base culturale solida pronta ad accogliere l’e-learning è il primo passo da compiere. Come? Chiedi alle persone quanto e come sfruttano la rete. Far comprendere quanto l’apprendimento a distanza (videotutorial su Youtube, schede di prodotto, quotidiani on line, blog, gruppi su Facebook, Linkedin ecc.) sia già parte delle loro vite è un punto di partenza.

Presentare sotto un’altra prospettiva, quella formativa, gli strumenti che quotidianamente usati su smartphone e computer può facilitare l’ingresso dell’elearning nei percorsi di crescita professionale, rendere l’attività familiare.

 

Secondo indicatore: il valore dei contenuti

Valore dei contenuti per e-learningHai notato che le informazioni non controllate girano in azienda anche non controllate?

Le persone si scambiano esperienze e soluzioni, mettono in comune sapere e pratiche?

Tutte le aziende hanno informazioni, documenti ed esperienze che possono essere valorizzate. Trasformare queste risorse in contenuti formativi può aumentarne la condivisione, attivare dinamiche di collaborazione, diffondere meglio la cultura e le strategie aziendali.

Questo a vantaggio non solo per chi è in azienda, ma anche per chi con l’azienda ha a che fare (fornitori, clienti, collaboratori): un vero e proprio tesoretto. Nella mia esperienza, partendo da schede prodotto hanno preso vita  corsi per i venditori, da raccolte di articoli scientifici sono nati corsi per medici e infermieri, da codici di condotta aziendali o da leggi e normative attività formative basate su un gioco…  

In sintesi, se ho materiali che possono essere messi a frutto per canali diversi, se posso accrescere le competenze interne, costruire percorsi formativi più personalizzati, capaci di far crescere professionalmente le persone partendo da quel che ho già in casa, perché non metterli a profitto?

Oggi la formazione è uno strumento fondamentale per rimanere competitivi sul mercato. 

Le competenze evolvono e cambiano nel tempo: vanno alimentate, stimolate. Vanno individuate quelle promettenti. Abbiamo bisogno di acquisire rapidamente nuovi processi produttivi, nuove informazioni, per rimanere al passo con i tempi e, soprattutto, con la concorrenza.

L’e-learning in questo caso ha una capacità di diffusione del sapere non paragonabile ai corsi in aula.

Per di più possiamo integrare l’attività formativa a distanza con quella tradizionale, perché i contenuti siano sempre disponibili, vivi, valorizzati.

 

Terzo indicatore: la tecnologia

Tecnologia e e-learningLa tecnologia offre molte risorse per raggiungere obiettivi di apprendimento: video, webinar, podcast, slide interattive, knowledge game, percorsi con scelte guidate ecc. Hai mai seguito un tutorial on line? Hai creato una lista di siti stimolanti per rimanere aggiornato per la tua attività professionale?

Il successo di un e-learning è subordinato al livello di “confidenza” che i partecipanti hanno con la tecnologia. Se questo aspetto è a posto, tutto il resto è un ostacolo superabile: alla fine si riduce al denaro che puoi investire su una piattaforma o nella progettazione di un corso. Investire in un LMS (Learning Management System) ossia, una piattaforma per l’erogazione di corsi on line, non è economico, ma ci sono soluzioni per diverse capacità di spesa, alcune anche gratuite.

Fatti guidare nella scelta da chi ha esperienza nelle soluzioni per e-learning e può consigliarti la soluzione più giusta per le tue necessità.

 

Quarto  indicatore: il follow-up.

Follow up e e-learningSe pensi che ogni attività formativa debba essere monitorata, misurata, e avere un follow up, allora non puoi fare a meno dell’e-learning.

Misurare quanto appreso dai partecipanti a un corso è un fattore determinante per l’attività formativa.

In questo, un corso e-learning può aiutarti a raccogliere tanti dati senza molti sforzi: quante persone hanno effettivamente partecipato al corso, quante lo hanno abbandonato e dopo quanto tempo, hanno apprezzato o meno il corso,  hanno superato un test subito o dopo molti tentativi,  hanno impiegato più tempo del previsto, hanno saputo applicare un processo tramite una simulazione, quanto hanno interagito per risolvere un problema, chi ha contattato il tutor, cosa si aspettano dopo il corso. Ti sembra poco?


Riassumendo, senza base culturale non si va lontano, se c’è la base culturale ma non ho i contenuti o non so come metterli a profitto nella formazione ho le ali spuntate, se ho base culturale e contenuti mi serve la tecnologia. Se ho tutte e tre queste cose, il follow up mi torna utile per misurare se quel che ho fatto ha raggiunto gli obiettivi.

Ti ritrovi?

Cosa fare dunque se si vuole partire con la formazione a distanza? Se la tua azienda risponde ai 4 indicatori  sopra riportati, puoi contare su persone propense ad abbracciare l’e-learning.

Ne sarai soddisfatto tu, ne saranno soddisfatte le persone e ne godrà l’azienda intera.

 

Alla prossima!

 

N.B. Parola d’ordine: nella formazione non esiste improvvisazione!

 

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p.s. Un grazie a Roberto Salvato e David Grosso per gli spunti dati nella stesura di questo post 😉

 

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