Da una recente ricerca sulla formazione in azienda promossa dall’AIDP, l’Associazione dei Direttori del Personale, è emerso che il tema formativo a farla ancora da padrona è la sicurezza sul lavoro, con il 75%, seguito dalle soft skills con il 65%.

Quest’ultimo dato è, a mio parere, sorprendente: le aziende investono su attività formative che riguardano le competenze trasversali più che su quelle tecnico-specifiche. Pare inoltre che l’interesse attorno alle soft skills sia in costante evoluzione nei percorsi di formazione interna. Chi lavora nel settore lo osserva quotidianamente.

Ovviamente l’interesse per le competenze ha ripercussioni anche sull’e-learning, adottato ormai dal 52% delle aziende.

Elearning sì, ma soft

soft skills elearningL’elearning si sposa bene con le soft skills. Le esperienze positive non mancano, soprattutto quando l’elearning è un componente delle Academy aziendali.

Le aziende adottano spesso simulatori e scenari interattivi per veicolarle contenuti sulla gestione del tempo, il problem solving, la gestione del cambiamento, la cooperazione in team, la capacità di delega ecc.

Esistono sul mercato serious game che aiutano ad acquisire e migliorare specifiche competenze trasversali. Segnalo ad esempio i prodotti creati da GameLearn, azienda spagnola che ha a catalogo veri e propri videogame sulla negoziazione, sulla comunicazione e su altri temi che interessano le soft skills.

Accedere a questo tipo di formazione richiede spesso solo una connessione internet. L’apprendimento basato sul gioco e l’uso dei simulatori per le competenze trasversali non è solo divertente, ma altamente applicabile al lavoro: lo dicono gli stessi partecipanti.

Tempo e consapevolezza

tempo soft skillsFormare le soft skills non vuol dire acquisire conoscenza tout court, ma acquisire una migliore conoscenza di sé con l’obiettivo di migliorare le prestazioni professionali a beneficio dell’azienda, dell’organizzazione e degli individui. Si tratta, anche, della realizzazione delle persone e della definizione del profilo professionale ideale: un obiettivo di tutto rispetto.

Ci vuole tempo per migliorare le competenze trasversali. Sappiamo, come norma generale, che l’attività formativa per essere “assorbita” deve essere progressiva. Vale anche per le soft skills.

Serve un approccio di prospettiva, che richiede una progettazione didattica con un buon livello di complessità e di qualità, che attiri e sostenga l’attenzione del partecipante nel tempo in coerenza con gli obiettivi aziendali.

Simulazioni e scenari interattivi formano parte dell‘esperienza formativa. Le soft skills sono veicolate tramite un approccio basato su errori, feedback e situazioni realistiche che aiutano i partecipanti coinvolti a identificare esattamente dove hanno sbagliato e come modificare il proprio comportamento.

L’e-learning però da solo non può fare miracoli, ma in poche ore può aumentare la consapevolezza dell’individuo su specifiche competenze trasversali e far acquisire le chiavi per il miglioramento progressivo.

Come sostiene Connie Malamed, un intervento di apprendimento non è sufficiente per il trasferimento di competenze trasversali sul posto di lavoro, ma è necessaria una strategia combinata molta pratica e con feedback significativi per avere successo.

Memo

Il vero problema, come sempre, è coinvolgere il partecipante in modo tale voglia imparare, voglia saperne di più e mettersi in gioco, senza timori. L’idea di poter accedere a una “realtà” diversa, vedere situazioni da più punti di vista, simulando, è uno dei fattori cruciali per accrescere la consapevolezza sul contributo che ogni individuo può dare in azienda.

L’e-learning non può contribuire mediante la sola tecnologia al miglioramento delle soft skills. La formazione sulle competenze trasversali richiede tempo, attenzione ed energia: è un lavoro a lungo termine e ha bisogno di “punti di recupero”, di momenti in cui riallineare i comportamenti appresi. L’integrazione tra diverse risorse on line e off line, le attività di recall e il supporto nel medio e lungo periodo garantiscono una via per mantenere viva l’attenzione, motivare e fidelizzare le persone sull’attività formativa. 

Sviluppare le soft skills in azienda vuol dire mettere le persone nella condizione di vivere la propria vita professione in coerenza con i valori e il modello di leadership aziendale. Ne vale la pena, no?

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