Qual è il valore dell’audio nell’e-learning? Cosa si rischia se l’audio non è all’altezza del corso?

Se l’obiettivo di ogni azione formativa è facilitare l’apprendimento e cambiare i comportamenti degli studenti o far accrescere le loro conoscenze e competenze, non c’è nulla di meglio che applicare un approccio multisensoriale per farlo.

La formazione online spinge gli studenti a migliorare le proprie abilità organizzative, l’intelligenza emotiva e riflessiva, l’autodisciplina. Può però fare tutto questo solo se gli elementi  che formano l’oggetto formativo (contenuti, grafica, interazioni, audio) si muovono nella stessa direzione. Bisogna rendere lo studente protagonista della formazione. Ne ho accennato qui.

Un corso graficamente bello cattura l’attenzione, ma anche l’orecchio vuole la sua parte.

Suoni, musiche, voci ed effetti sonori devono accompagnare lo studente nella formazione. La loro funzione è rafforzare i contenuti, far salire di livello le storie: sono elementi complementari con grande presa sullo studente.

Il peso dell’audio in un corso e-learning

Un audio scadente rende difficile l’apprendimento.

Se è diffusa la consapevolezza del valore dei contenuti video nell’esperienza educativa, non possiamo dire lo stesso per l’audio.

Spesso la qualità dell’audio è trascurata, sia per quel che riguarda l’uso della voce, sia per quel che riguarda l’uso di musiche ed effetti sonori. Diciamo che è più facile vedere i frutti dell’approssimazione.

L’audio ha invece un ruolo fondamentale nell’aiutare gli studenti a rimanere concentrati e coinvolti nell’attività formativa.

Le esperienze negative hanno un impatto pensante sulla capacità degli studenti di concentrarsi, di essere parte attiva del processo di apprendimento, soprattutto nella formazione asincrona, dove è più facile distrarsi.

Un uso mediocre o scarso in termini di qualità e quantità dell’audio ha effetti negativi. Le cattive esperienze audio lasciano lo studente frustrato, infastidito, annoiato.

L’esperienza formativa perde appeal: questo si traduce in una perdita di fiducia anche nei confronti del formatore e della validità dei contenuti.

Chiedete alle persone come si sentono davanti a un audio mal fatto, uno speaker che esprime i concetti con un tono piatto od opaco, una musica che stride con i contenuti, con fastidiosi rumori di sottofondo…

audio speaker elearningSull’uso della voce nei corsi on line, riprendo una frase di Dino Spinella, speaker di punta nel settore dell’e-elearning. Paragonando lo speakeraggio a uno spartito musicale, Dino ha detto:  “Lo spartito non va solo eseguito, va interpretato”. Trovi il video qui.

La voce di uno speaker deve dare valore e passione ai contenuti, rafforzare gli elementi fondamentali, marcare il fattore umanizzante della formazione. Tutto deve essere raccontato, prima ancora che letto.

Chi deve uscire più arricchito da un corso di formazione se non lo studente?

Ogni elemento, incluso l’audio, deve essere pensato e pesato per il successo dell’attività formativa. Non possiamo trascurare nulla.

Contare su un buon audio è quindi essenziale per l’efficacia dell’apprendimento. Un audio scadente può far perdere  informazioni cruciali e, di conseguenza, può “castrare” l’esperienza formativa.

L’audio per la formazione mista

audio blendedQuanto detto sopra vale anche per l’attività sincrona, cioè per webinar, classi virtuali, conferenze web e per l’attività formativa mista (formazione blended).

In questo caso c’è un altro aspetto che va considerato per l’audio: la tecnologia.

Questo si traduce con la necessità di disporre di una buona connessione, di strumenti adeguati e condizioni ottimali per poter trasmettere dal vivo.

L’uso di un microfono esterno, per esempio, è in grado di migliorare la comunicazione formatore-studente e studente-studente.

Fare attenzione al luogo da cui si presenta il corso evita di distrazioni inutili. Ad esempio, fare formazione vicino a una finestra da cui provengono in sottofondo i rumori del traffico, di persone che parlano, di ambulanze che passano, non è certamente la condizione migliore per mantenere la giusta concentrazione.

Per studenti e formatori perdere anche solo l’1% di ciò che hanno sentito equivale a rincorrere il tempo di formazione: è un elemento di preoccupazione. Ecco allora arrivare come un fiume in piena le solite domande: “Cosa ha detto?”, “Può ripetere?”, “Ho perso l’audio. Cosa mi stavi chiedendo?” ecc.

Il risultato è non può che essere una frammentazione negativa dell’esperienza di apprendimento. I contenuti passano in secondo piano, perché prima è necessario risolvere il problema tecnico.

Il lavoro del formatore si fa più difficile e la relazione con lo studente è minata. Vogliamo questo? 🙁

Un unico obiettivo: migliorare la qualità della formazione

La parte audio di un corso è essenziale per un apprendimento a lungo termine in qualsiasi forma (sincrona, a sincrona e blended).

Bisogna essere consapevoli che per tenere alta la concentrazione degli studenti e la comprensione dei contenuti non possiamo fare a meno di un audio di qualità. Questo vale sia per l’uso della voce narrante, delle musiche, degli effetti sonori che possono accompagnare e rafforzare quel che si vuole trasmettere, sia per la strumentazione tecnica necessaria (connettività in primis).

Teniamo però sempre a mente che la migliore formazione avviene quando i diversi strumenti (audio, testo, video, animazioni, interazioni ecc.) si completano a vicenda, quando vanno nella stessa direzione, come detto all’inizio di questo post.

Assicuriamoci che l’insieme degli elementi che costituiscono il nostro corso on line o blended sia coerente e che non sovraccarichi mai lo studente con informazioni ridondanti. Calibriamo.

Se ci serve un esempio di buon uso dell’audio, pensiamo alle storie che i nostri antenati raccontavano attorno a un focolare e lasciamoci ispirare.

 

Hai un’esperienza formativa da raccontare? Scrivila nei commenti: sarà un valore per tutti.

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Credits Pexels

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