Nella formazione la capacità di mantenere il contatto con le persone e tra le persone è il primo passo per portare a casa i risultati.

Non c’è nulla di più sconfortante per chi fa corsi in aula o a distanza che avere dei partecipanti distratti e annoiati. Chi si occupa di formazione conosce molti trucchi per tenere alta e viva l’attenzione. Anche la rete viene in aiuto: si usano video, slide, si possono proporre attività interattive ecc.

E i social nework? Che ruolo possono avere nell’apprendimento?

La mia risposta è: possono essere una molla esplosiva! Una freccia scoccata da Cupido in pieno petto dei partecipanti.

Normalmente quando si usa internet in un corso, magari davanti a una platea ampia, la dispersione data dall’enorme mole di informazioni a disposizione può essere ingombrante per l’efficacia del compito educativo, perché spesso a si salta da una risorsa a un’altra, e sovente queste risorse sono indipendenti le uno dalle altre. Si finisce quindi per perdere il filo argomentativo.

I social network sono normalmente sfruttati per uso personale, per mantenere relazioni, per crearne di nuove, per rimanere aggiornati su temi che ci interessano personalmente.

A pensarci bene però i social network consentono una gestione molto efficiente nella gestione un gran numero di persone. Questo vale soprattutto se pensiamo alla formazione a distanza. Inoltre, maggiore è il numero di persone coinvolte in una rete sociale, maggiore è la loro produttività: è un dato di fatto, basta vedere quanti commenti alcune notizie generano…

L’ambiente e le condizioni di lavoro determinano sempre le “prestazioni” di un corso. I social network sono un luogo che fonde il fascino dell’informalità e delle relazioni attive con quello della formalità, mettendo facilmente in comunicazione persone che devono formare e persone che devono essere formate.

Questa caratteristica crea un ambiente di lavoro favorevole ed è uno dei motivi del successo dei social network. Permettono di esprimersi, di costruire relazioni con gli altri, di aiutarsi nel trovare soluzioni (magari a problemi indotti appositamente dal formatore…) e soddisfare i propri bisogni educativi.

Dipende dall’uso che se ne fa: i social sono pur sempre uno strumento in mano nostra.

È sbagliato blindare le attività sui social, limitando la possibilità di sfruttarne pienamente le potenzialità.

La logica è autoregolarsi attraverso il supporto di un moderatore-formatore. D’altra parte funziona davvero così: sui social gli altri mi conoscono per quello che faccio e io conosco gli altri per quello che fanno, dicono, postano.

In un contesto simile, i social network hanno un effetto diretto sul miglioramento della comunicazione formatore-formato. Ne traggono giovamento anche, soprattutto in corsi con un numero cospicuo di partecipanti (diciamo sopra il centinaio), il coordinamento delle attività, la collaborazione, la condivisione di materiali. Per non parlare poi della generazione di nuovi contenuti.

La capacità dei social network di incorporare oggetti esterni è molto elevata e rende semplice raccogliere contenuti e mischiarli tra loro.

 

Un esempio

Ho chiesto in un corso in due sessioni sul digital marketing a distanza di 15 giorni l’una dall’altra di aprire un gruppo chiuso su Facebook e di attivarsi per trovare risorse utili per l’e-mail marketing, riportando tutte le risorse che avrebbero trovato all’interno del gruppo, analizzandole insieme e discutendone.

Il risultato?

Buona parte degli utenti non ha postato nulla per 15 giorni, ma ha dimostrato comunque di essere informato sul materiale che altri partecipanti avevano condiviso. Circa il 20% dei partecipanti al corso ha invece interagito direttamente postando risorse e commentando i post. Io ho cercato di mantenere un ruolo da moderatore e da “provocatore”.

Per me è stato un ottimo risultato: tutti alla fine hanno sfruttato Facebook per essere informati o cercare informazioni. Se non avessi avuto i social network, avrei dovuto organizzare più sessioni dal vivo del corso, con maggiore impegno e vincoli anche da parte dei partecipanti.

Questo è solo un esempio: in altre occasioni ho usato gli hashtag per indirizzare una ricerca, ho chiesto di individuare gruppi su un particolare argomento, di attivare discussioni, di elaborare un’infografica da caricare su Pinterest, di costruire un cliente-tipo attraverso profili Linkedin ecc. Le attività generabili per la formazione anche grazie social network sono davvero interessanti. C’è ancora molto da sperimentare.

 

Vantaggi della relazione social network-formazione

In conclusione, possiamo indicare questi vantaggi:

  • un maggiore senso di comunità educativa, che avvicina anche partecipanti ai corsi e formatore
  • ambiente di lavoro meno formale
  • continuità formativa su strumenti d’uso quotidiano
  • fluidità, costanza e la facilità di comunicazione
  • facilitare il coordinamento e il lavoro di gruppi
  • stimolare comportamenti “sociali” e condividere facilmente dati e informazioni

Perché non sfruttare al meglio le potenzialità dei social network per la formazione?

Timori? La formazione blended può essere un buon campo di gioco…

Io ho sperimentato la relazione social-formazione e… funziona: è un matrimonio che s’ha da fare.

Parliamone 🙂

 

 

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