Webinar sì, webinar no? Dipende.

A fine 2019 come molti professionisti del settore della formazione a distanza ho letto con curiosità diversi articoli su quali sarebbero stati i trend dell’elearning del 2020.

Mentre leggevo i post con le previsioni per l’elearning da lì a qualche mese, il Covid 19 era un pensiero remoto, riguardava terre lontane più o meno esotiche.

I post individuavano per il futuro 2020 cinque trend:

  1. Intelligenza Artificiale e Apprendimento Adattivo
  2. Realtà virtuale e realtà aumentata
  3. Mobile Learning
  4. Big data
  5. Apprendimento basato su video

Ora, nella lista qui sopra c’è qualcosa che parli, anche solo lontanamente, di esplosione dei “webinar”? No. Credo che anche voi abbiate notato il vuoto cosmico…

Negli ultimi mesi però tutti abbiamo assistito a un pullulare di eventi on line in sincrono: una crescita esponenziale di webinar, webconference, webmeeting, aule virtuali ecc.
Zoom, Webex, GoTomeeting, Teams e le altre piattaforme sono diventate una presenza quotidiana.

Webinar: la nuova normalità?

COVID e webinarPersonalmente in questo periodo, specialmente nella fase 1 del lockdown a causa del COVID19, ho passato più tempo su Zoom, Skype e Teams che a tavola e… non ho perso peso, purtroppo.

Tutti siamo stati messi di fronte a questa nuova normalità (non mi riferisco alla mancata perdita di peso…).

Per chi si occupa di instructional design si è presentata una nuova opportunità: includere a pieno titolo le piattaforme di webinar nei processi formativi.

Zoom, Teams e le altre piattaforme sono strumenti interessanti per la formazione, strumenti che tra l’altro stanno diventando sempre più familiari, soprattutto all’interno delle aziende.

Che contributo può dare l’instructional design applicato alle piattaforme di webinar? Può certamente supportare un’efficace integrazione tra diversi media per l’apprendimento.

Basta tenere la mente aperta e godere dei vantaggi che l’attività sincrona a distanza può vantare (socializzazione, condivisione, gran numero di partecipanti attivi…) e dosare di volta in volta gli strumenti più adeguati alla trasmissione di uno specifico contenuto.

Emozione e collaborazione

Che cosa offre di tanto diverso un’attività online sincrona rispetto alla formazione on line asincrona? Se strutturata bene e ben gestita, ha un grande potenziale. Sì, perché poter contare su un volto umano, sull’emozione e sull’interazione in tempo reale è una condizione che la formazione asincrona non può vantare, una leva importante per facilitare l’apprendimento.

Cerchiamo come sempre di non pensare per compartimenti stagni.

Webinar, classi virtuali e webmeeting sono tanto più efficaci quanto più vengono impiegati come strumenti complementari: ad esempio, alternandoli con e-learning “tradizionale” e attività d’aula per rafforzare la continuità formativa. In questo senso, bisogna ragionare su più livelli e adottare la soluzione giusta per raggiungere un preciso obiettivo di apprendimento.

emozione e webinarDi certo, l’attività sincrona stimola l’approccio collaborativo alla formazione, sfruttando i vantaggi dell’interazione tra i partecipanti e dell’essere tutti presenti nello stesso luogo (virtuale) allo stesso tempo. In questo modo, possiamo migliorare l’apprendimento dei partecipanti combinando le risorse cognitive. Inoltre, riduciamo il loro carico cognitivo (cosa che non fa mai male…).

In situazioni di totale o parziale isolamento, come il periodo che stiamo vivendo a causa del COVID19, le persone possono preferire interventi dal vivo e discussioni on line con i colleghi al posto di corsi personalizzati ma in cui la relazione umana trova poco spazio: è più che legittimo.

Esaminare il pubblico e tenere in considerazione questa situazione offre l’opportunità di modulare la formazione e scegliere la strategia formativa che meglio risponde al traguarda che dobbiamo raggiungere in termini di conoscenze o competenze da acquisire e comportamenti da modificare.

Da tenere a mente che un approccio misto, che consideri e applichi più strumenti , prevede un cambio di prospettiva e la rielaborazione anche totale dei contenuti.

Non è mai sufficiente un semplice adattamento del contenuto, se lo si vuole “tradurre” e riadattare per un webinar o per un corso on line… Parliamo di linguaggi complementari, ma pur sempre diversi.

Webinar e leadership

Il peso dell’attività sincrona on line cambia radicalmente gli aspetti di leadership.

Un evento formativo in sincrono in cui un formatore parla e i partecipanti ascoltano, non è diverso da un programma televisivo: è il classico “one man show”. Il formatore deve essere in grado di guidare l’intervento giocando su una capacità “attoriale” per tenere alta l’attenzione di un pubblico passivo.

distrazioneChi tiene in mano i fili del webinar deve pensare in modo diverso, deve avere competenze aggiuntive rispetto al formatore d’aula. Costruire una relazione di fiducia e credibilità con i partecipanti in situazioni in cui chi deve formare non ha il polso della situazione come avviene invece in aula non è semplice. In più bisogna mettersi in competizione con molti fattori distrattivi (la mail a cui rispondere, il cellulare che suona, gli eventi imprevedibili dello smartworking ecc.).

Il “one man show” può andar bene, ma è sottoposto a molte variabili non facilmente controllabili…

L’interazione personale è quindi essenziale.

Un webinar  “uno a tanti” ha un’interattività pari a zero. Gran parte dei partecipanti potrebbe seguirlo con un impegno minimo e apprendere di più semplicemente guardando la registrazione. Allora a cosa serve essere connessi in tempo reale?
Altra cosa è invece creare un’esperienza di apprendimento, dando spazio alla partecipazione attiva delle persone. I partecipanti potrebbero avere la possibilità di lavorare in gruppi più piccoli, concentrandosi su alcuni temi del corso per poi tornare a discuterne insieme agli altri in plenaria. Dovrebbero potersi vedere, anche solo quando vogliono intervenire direttamente nella discussione. Una parte dei materiali può essere condivisa prima dell’evento, o può essere inviato un sondaggio o un quiz per stimolare i partecipanti a ragionare sul tema che sarà poi trattato durante l’attività in sincrono…

Come ogni esperienza formativa, anche l’attività sincrona vince se è positiva e accompagnata prima, durante e dopo da elementi di continuità.

La leadership può e deve essere condivisa: riguarda anche i partecipanti. Qui può tornare utile un facilitatore, un instructional designer che aiuti nella progettazione e gestione dell’evento.

Strumenti per uscirne vivi

Perché un attività formativa sincrona abbia successo si può far tesoro di alcuni semplici accorgimenti.

  • Preparare i partecipanti, condividere obiettivi, contenuti e struttura. Questo porterà i partecipanti a essere più consapevoli della formazione che li attende.
  • Comunicare in anticipo quali sono i requisiti tecnici e le condizioni ottimali per poter partecipare all’evento. Meglio seguire l’evento da pc o va bene anche uno smartphone? Che tipo di connessione è richiesta? Serviranno audio e video o sarà sufficiente solo l’audio? Avere chiare le risposte a domande come queste permette di prendere parte al webinar o alla classe virtuale senza distrazioni distrazioni e con minori probabilità di perder tempo nella risoluzione di problemi tecnici: è importante che le persone si possano concentrare esclusivamente sull’esperienza di apprendimento.
  • Guidare e accompagnare i formatori e i moderatori nell’organizzazione dei contenuti e nel disegnare i tempi dell’attività formativa: cambiare mezzo di comunicazione implica anche ricodificare il modo in cui i contenuti devono essere trasmessi. Sembra banale, ma è un po’ come tradurre un testo in un’altra lingua…
  • Trovare la soluzione software più adatta a garantire ai partecipanti un’esperienza interattiva e coinvolgente. Valutare la presenza di chat, lavagne, polling, annotazione e feedback e condivisione di documenti e video, la possibilità di dividere le persone in stanze virtuali per attività di piccoli gruppi…

I webinar, e più in generale le attività sincrone online, sono potenti strumenti per la formazione, meglio se inglobati e integrata in un percorso formativo di cui rappresentano una delle componenti. Ne ho parlato anche qui.

Un sapiente mix di diverse risorse per l’apprendimento è il miglior modo per trasmettere conoscenze e competenze, creando – perché no – piccoli capolavori formativi.

Esserne consapevoli è un primo passo.



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